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 “Il mio basket è di chi lo gioca”, Meo Sacchetti Matteo Bonetti
 Dopo una sola stagione, il 15 giugno 2017 risolve il contratto che lo legava alla squadra pugliese, per firmare qualche ora più tardi un triennale con la Vanoli Cremona con la quale ha rinnovato fino al giugno 2022. Dopo aver rescisso con Cremona, il 27 maggio del 2020 diventa il nuovo allenatore della Fortitudo Bologna con cui firma un contratto biennale.
Nazionale italiana
Dal 1o agosto 2017 è il commissario tecnico della nazionale italiana maschile di basket, succedendo ad Ettore Messina. Il 22 febbraio 2019, a seguito del successo contro l’Ungheria per 75-41, riporta l’Italia a disputare il Mondiale: l’ultima partecipazione degli azzurri, peraltro ottenuta tramite Wild Card, risaliva al 2006, mentre l’ultima qualificazione ottenuta sul campo addirittura al 1998. In virtù di questo risultato, all’indomani della qualificazione, il presidente della FIP Giovanni Petrucci decide di rinnovare il contratto di Sacchetti fino al 2021.
 Palmarès
Giocatore
Club
Serie A2:
1 • Gira Bologna: 1976-77
Nazionale: Argento Olimpiadi Mosca 1980 Oro Europei Francia 1983
Argento Giochi del Mediterrano 1983 Bronzo Europei Germania Ovest 1985
Allenatore
Club
Campionato italiano:
L’INTERVISTA
Meo parte prima il giocatore
1 • Sassari: 2014-15
Coppa Italia:
3 • Sassari: 2014, 2015 • Cremona: 2019 Supercoppa italiana:
1 • Sassari: 2014
Serie A2:
1 • Dinamo Sassari: 2009-2010
Serie B d’Eccellenza
Castelletto Ticino: 2003-04
Individuale
Miglior allenatore della Serie A: 2 • Dinamo Sassari: 2011-12 • Vanoli Cremona: 2018-2019
                       Come hai sottolineato più volte nel basket nessuno ti ha regalato niente: sei stato scartato da due allenatori importanti (puoi dirci i nomi?), che però ti hanno dato “la molla” per andare avanti. Hai iniziato adagio adagio, come un giocatore che nessuno pensava potesse arrivare in alto.
Il primo fu Sandro Gamba al Simmenthal che fece un provino e disse che ero un giocatore che al massimo sarei arrivato alla Serie B, glielo ho ricordato più volte ma lui non se lo ricorda, e poi il secondo fu Bianchini che disse che gli serviva un giocatore di pallacanestro e non un gladiatore, l’ho inteso come un complimento.
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