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  Basket Brescia Magazine Leonessa 4: 3-13, 2020 www.basketbrescialeonessa.it
 Meo parte III • La famiglia
Il rapporto coach-giocatore tra Meo e Brian Inizia quando lui faceva l’Under 13 a Pino Torinese. E’ vero che lo trattavi malissimo e che dopo una partita tua moglie venne a dirti “Basta, te lo tolgo”, perché ti arrabbi sempre e solo con lui».
Si è vero, da lui pretendevo tantissimo, era la prima esperienza da allenatore e non gli perdonavo nulla; è vero che mia moglie mi disse “basta te lo tolgo perché ti arrabbi solo con lui”, forse era solo l’inizio dei vantaggi che non gli ho dato come allenatore
In seguito però hai avuto la fortuna di averlo come giocatore , eppure l’hai sempre fatto giocare poco sia a Castelletto che a Sassari, come mai?
E’ vero i miei dirigenti sia a Castelletto che a Sassari mi chiedevano perché lo facessi giocare così poco, questa è stata la mia scelta perché temevo che si pensasse che lo favorissi, ma lui con merito si è ripreso tutto.
Parlaci di Brian come giocatore?
Brian è un giocatore che conosce la pallacanestro stà stare al posto giusto al momento giusto, gli manca un po’ di fisicità per arrivare ad un livello superiore, però ha qualità umane tali che gli permettono di essere stimato ed apprezzato da tutti, qualità indispensabili per saper stare in qualsiasi gruppo.
Però a un certo punto della vita ti sei trovato a festeggiare uno scudetto abbracciato a tuo figlio Brian, lui nei panni di giocatore e io in quelli di allenatore della Dinamo di Sassari, come mai è tutta colpa di una pianta di glicine?
Sicuramente la mia vita cestistica è molto legata al glicine dove ho inziato a muovere i miei primi passi , la carriera da giocatore è stata certamente la parte più bella, da allenatore ho allenato e vinto in tutte le serie , non pensavo di poter vincere lo scudetto e soprattutto di vincerlo con mio figlio e poterlo abbracciare da campione d’Italia
La tua famiglia. Cosa rappresenta e l’importanza della serenità per un uomo che deve svolgere un ruolo così delicato come l’allenatore di un club e della Nazionale Italiana.
La famiglia è importantissima sia per un giocatore che per un allenatore, io ringrazierò sempre mia moglie che ha tirato su i ragazzi benissimo, ci ha aiutati sempre anche quando io ero lontano ad allenare. La famiglia lo ripeto è fondamentale
Un sogno nel cassetto.
Lo scudetto l’ho vinto, ora il mio sogno è poter fare le Olimpiadi da allenatore , mi piace molto sognare.
Grazie Meo
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