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 Arbitri: Carmelo Lo Guzzo Marco Pisoni
  In realtà ne ho arbitrate molte di più anche perché, favorito dal fatto di essere seguito, consigliato e spronato, partita dopo partita, da alcuni arbitri catanzaresi delle categorie maggiori, sentivo nascere in me una passione impensabile prima , capace addirittura di farmi decidere a provare la strada dell’arbitraggio. Un passo importante lo ha rappresentato anche una designazione ricevuta dal presidente CIA della Calabria, Totò Putortì, per una finale regionale Juniores. Per me è stata una grandissima soddisfazione essere in campo e l’essere riuscito ad arbitrarla bene, mi ha dato ancor più carica e convinzione nel voler proseguire su quella strada.
Arrivato, poi, a Pisa per frequentare l’Università ho avuto il privilegio di conoscere tanti arbitri, tra cui Vitolo e Duranti, dei veri e propri fuoriclasse del fischietto, dai quali ho cercato di apprendere sempre di più.
Quando l’esordio in serie A? E quali emozioni hai provato?
Quando sono arrivato in Serie A (1996/1997) A1 e A2 erano dirette dal solito gruppo di arbitri ed erano entrambi campionati professionisti. Ho esordito a settembre del 1996 a Imola (Imola-Pozzuoli) in A2 e a novembre del 1996 a Treviso (Treviso-Forlì) in A1. In entrambi gli esordi sono stato guidato da Stefano Cazzaro che, senza dubbio, rappresenta uno dei migliori arbitri italiani di sempre. l’esordio in A1, al palasport di Treviso è stato sicuramente più coinvolgente. Erano gli anni in cui la Benetton Treviso era tra le squadre che lottava per il titolo e il palasport era sempre gremito. Entrare in campo e trovare quel “muro” di gente ha avuto un fascino particolare. Poi ci ha pensato Stefano Cazzaro a mettermi a mio agio a partire dal suo “giochino preferito” di fare a gara a chi indovinava i primi quintetti in campo.
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