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  Basket Brescia Magazine Leonessa 4: 83-88, 2020
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 La più bella partita che hai arbitrato.
Quando la carriera è, fortunatamente, così lunga e con un numero elevato di presenze, si fa fatica ad individuare una sola partita che sia la più bella.
Ricordo comunque un Benetton Treviso/Kinder Bologna nel 2001 con Luciano Tola, un Scavolini Pesaro/Fortitudo Bologna nel 2002 con Gianpaolo Cicoria e un Roma/Treviso, nel 2003, con Guerrino Cerebuch e Carmelo Paternicò. Ero relativamente giovane, di età e di permanenza nella massima serie, e arbitravo gare molto sentire tra squadre che lottavano per il titolo. Poi, a livello personale, le partite che più ricordo con piacere, per la designazione ricevuta, ma anche per la prestazione personale e delle squadre, sono la mia prima semifinale scudetto, Roma/Fortitudo Bologna nel 2003 con Gigi Lamonica e Luciano Tola . Indimenticabili anche la mia prima finale scudetto, Reggio Emilia/Milano, nel 2016, con Tolga Sahin e Alessandro Martolini e la mia prima finale di Coppa Italia, Torino/Brescia, nel 2018, Con Saverio Lanzarini e Lorenzo Baldini.
L’episodio più simpatico e quello più fastidioso.
Il più simpatico risale a una partita ad Avellino, seguivo un contropiede è un giocatore mi è franato addosso mentre fischiavo fallo e da terra convalidavo un canestro. È stata una scena molto simpatica tant’è che il collega, Fabio Facchini, e l’osservatore, Pasquale Zeppilli, mi hanno preso parecchio in giro
Per quanto riguarda il più fastidioso, direi tutte le volte in cui ho ricevuto sputi (anche in volto) da parte dei tifosi. Reputo questo gesto una grave mancanza di civiltà che, fortunatamente, accade ormai sempre meno. In qualche circostanza ho veramente perso la pazienza.
Il giocatore modello da arbitrare?
Ne ho arbitrati veramente tanti, la maggior parte dei quali anche grandi campioni.
Devo dire, senza voler fare il democratico, di non essere in grado di poter fare un nome, mancherei di rispetto a tanti altri. Ho avuto la fortuna di ricevere collaborazione e rispetto dalla stragrande maggioranza, anche da giocatori apparentemente “problematici”. E devo dire di aver conosciuto anche giocatori/allenatori “difficili da arbitrare” , che fuori dal campo invece si sono rivelate delle persone molto simpatiche e alla mano.
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